
Quanto oggi la bellezza può essere sostenuta dalla psicologia?
L’impatto che la bellezza fisica ha sulla nostra vita è molto potente. Non è un mistero il fatto che la bellezza rappresenti un buon predittore per il successo sia scolastico sia lavorativo, così come nei rapporti sociali, nell’educazione, nella politica e nella giustizia.
Costa e Carozza, autori del libro Psicologia della bellezza, riportano che spesso, nel dare un giudizio, sia su noi stessi che sugli altri, soprattutto quando non ne siamo certi, ci rifacciamo al punto di vista socialmente condiviso secondo la teoria del confronto sociale. Quindi essere belli o più belli dona un ruolo sociale oltre ad un sentimento intrapsichico del sentirsi utili e validi. La ricerca della bellezza diventa così una possibilità di essere riconosciuti dagli altri in modo positivo. La bellezza contempla un forte bisogno di approvazione e di appartenenza, essa contiene in sé aspetti sociali e di potere sugli altri perché essa aderisce ad un modello già dato.
Cosa si cela dietro a tutto questo?
Il sentimento di inferiorità. Il bambino, nel momento in cui nasce deve mettere in atto un proprio meccanismo dinamico che gli permetta di superare la naturale condizione di inadeguatezza. La presa di coscienza delle difficoltà attiva in lui un sentimento di inferiorità che si manifesta durante il processo dell’apprendimento. In seguito ad apporti ambientali favorevoli, il bambino supererà gradualmente il suo disagio. Al contrario, se gli stimoli saranno negativi, è probabile che si verifichi un rafforzamento del sentimento d’inferiorità tale da indurre inesorabilmente il soggetto nel complesso d’inferiorità, che è sempre patologico.
Esiste lo psicologo della bellezza?
La risposta è affermativa. Esso opera sia nel campo della medicina estetica che in quello della chirurgia estetica; si occupa soprattutto degli aspetti creativi e relazionali dell’estetica nel contesto culturale, anche se una volta si rivolgeva principalmente alla componente psicopatologica legata al conflitto intrapsichico.
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Nella medicina estetica si dovrebbe implicare un percorso di rete, una sinergia tra diversi professionisti tra cui lo psicologo al fine di connettere la necessità tra la medicina estetica e gli stati emozionali di soggetti affetti da inestetismi ed alterazioni corporee e facciali con una sana aspirazione a sentirsi e vedersi meglio esteticamente.
La depressione moderna descrive, in questo ambito, un’esperienza interiore di insufficienza ed impotenza, di incapacità di essere se stessi.
Cosa è cambiato?
Oggi la creatività dell’individuo si perde nelle relazioni virtuali. Il sentimento sociale e il senso di comunità hanno lasciato posto alle brand communities. L’amore, il lavoro, la vita sociale, sono sempre più caratterizzati dalla precarietà con la conseguenza di uno stato di solitudine che è il denominatore comune. Il controllo, il potere oggi sono sovra stimolati perché l’iperconnessione esaspera: l’onnipotenza, la quale crea un forte bisogno di compensazione