Ansia e stress: si può stare meglio?

ansia e stress
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ANSIA e STRESS. Psicologicamente parlando, ci sono due stati emotivi che ti potrebbero impedire di raggiungere il successo a cui aspiri. Questi stati sono l’ansia e lo stress eccessivo. 

Molti dei miei pazienti hanno paura di non riuscire a superare il loro stato di malessere. Le persone che soffrono d’ansia sono terrorizzate di rimanere in balia dell’ansia per sempre. Lo stesso per le persone che vivono uno stato depressivo o sono stressate. In questo articolo potrai comprendere perché questo non è vero. Questo articolo non può essere esaustivo, perché l’argomento richiederebbe un intero libro, ma serve per porre attenzione sulle capacità che ha il nostro cervello a cambiare.

Stress e Ansia

Quali sono i sintomi dello stress?

  • Agitazione, frustrazione e cambiamenti d’umore repentini;

  • Sensazione di sentirsi sopraffatti, come se si stesse perdendo il controllo o se ne avvertisse un bisogno maggiore;

  • Difficoltà a rilassarsi;

  • Scarsa autostima, solitudine, depressione, preoccupazione costante.

Con quali manifestazioni fisiche e mentali si esprime l’ansia?

  • Respiro affannoso, sudorazione, battito cardiaco accelerato e/o tremore, vertigini;

  • Senso di vuoto mentale, senso crescente di allarme e pericolo, l’induzione di immagini, ricordi e pensieri negativi, la messa in atto di comportamenti protettivi cognitivi, la sensazione mancata di essere osservati e di essere al centro dell’attenzione altrui.

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In studio mi capita spesso di sentire queste frasi: “Sono una persona ansiosa! Sono nato così!” altre volte: “quando sono sotto stress, l’ansia inficia la mia prestazione e arrivo a non capire più nulla. I miei pensieri sono sovrastati ed entro in panico!”

In effetti:

  • l’ansia sociale inibisce la capacità di creare relazione con gli altri e di impegnarsi con le persone;

  • l’ansia da prestazione inibisce la capacità di esprimerti accademicamente o sportivamente;

  • l’ansia da palcoscenico può paralizzare gli artisti.

Ecco le buone notizie! “Non sei bloccato con il cervello che hai! Puoi migliorarlo” 

Questa è una affermazione che ha rilasciato il dr. Amen supportata da basi scientifiche. Ci sono prove consistenti che evidenziano che potresti essere in grado di coltivare un certo grado di “immunità” dallo stress emotivo. In psicologia questa immunità ha un nome ben preciso e si chiama RESILIENZA. Potresti  pensare alla resilienza come una forma di difesa psicologica consapevole. Se hai letto gli articoli che ho scritto sulla resilienza (li puoi trovare qui), potrai aver compreso che la resilienza è una competenze che si apprende e si può migliorare durante l’intera vita.

Le neuroscienze ci insegnano che i percorsi neurali sono malleabili. Ciò significa che dei collegamenti di aree relativamente distanti del cervello o del sistema nervoso rispetto alle comunicazioni locali della materia grigia, sono modellabili. A tal proposito Volkow nel 2010 diceva che la ricerca ha dimostrato che il tuo cervello è altamente reattivo sia agli stimoli ambientali, sia ai suoi pensieri ed emozioni.

Stiamo parlando di neuroplasticità. Questo fenomeno consente di creare percorsi e reti neurologiche funzionali, nonché di riorganizzare percorsi e reti precedentemente esistenti al fine di creare una infrastruttura neurologica praticamente per ogni aspetto del comportamento umano.

Questo è molto importante non solo per l’apprendimento degli adulti, ma anche per affrontare lo stress e l’ansia e come imparare a gestirli meglio.

Per questo motivo la psicoterapia con l’ipnosi serve, e in molti casi funziona, come strumento di cambiamento. Se vuoi conoscere meglio cos’è l’ipnosi clicca QUI.

 

Le risposte dei lettori

Buonasera Dottore,

“Che ansia, che stress” è una frase molto citata di questi tempi.

Da che ne ho memoria, l’ansia è sempre stata nel mio passato una presenza ingombrante, un enorme peso, un fardello da portare sulle spalle, una fatica immane e ripensandoci bene non avevo tutti questi motivi per essere ansiosa. 

Ora, invece, me la sono scaricata dalle spalle, l’ho guardata con aria minacciosa dicendole: “Hai rovinato buona parte della mia vita, non intendo permettertelo più!”.

Può stare lì al mio fianco, se proprio vuole, ma non le sarà più data la facoltà di intralciarmi nell’esprimermi, impedendomi di mettermi

in gioco e di accettare anche di non fare tutto alla perfezione perchè, come dice un vecchio detto: “L’importante non è vincere ma partecipare” o, forse, ancor meglio: “L’importante è partecipare, perché solo partecipando si può vincere”.

La vita va partecipata.

È singolare che tutto questo io lo abbia capito quando ancora mi

portavo addosso gli  strascichi di un terribile periodo della mia vita e mi stavo curando le ferite. 

Penso che la cura sia arrivata quando ho imparato ad ascoltare quella voce dentro di me come Tu mi dicevi di fare.

Non Ti nego che ogni tanto quella sciagurata (l’ansia) cerca di riposizionarsi sulle mie spalle, ma prontamente la disarciono e la mando a confrontarsi con la mia resilienza e se la vedono tra di loro.

È possibile che sia anche questa interpretata come neuroplasticità?

Per quanto concerne lo stress, ho notato che compare non quando ho tanti impegni a cui far fronte, ma quando gli impegni li percepisco come obblighi che devo per forza affrontare. 

È un male comune al giorno d’oggi, al quale sto imparando a replicare: “Se ti tocca fare, almeno non farti sopraffare!”.

A questo concetto ci sto lavorando alacremente.

Cordiali saluti.

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