Cosa può fare una sola seduta di ipnosi

psicoterapia
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La settimana scorsa ho ricevuto una email da una conoscente. Quando l’ho letta mi ha colpito, perché non era la normale email di una paziente che normalmente mi scrive alla fine di un percorso psicoterapeutico.

Molto spesso i pazienti, anche dopo mesi, mi scrivono come stanno e come la loro vita è cambiata. In questo caso la persona non era una mia paziente, bensì una collega in un ambiente lavorativo diverso anche se affine alla psicoterapia.

Mi ricordo che la persona non conosceva l’ipnosi e un giorno mi chiese di provarla. Trovammo un luogo tranquillo e le feci un’ induzione libera dove la invitavo a lasciare andare le parti di se stessa che la stavano bloccando. Premetto che non conoscevo la storia personale della collega e non sapevo che stava seguendo un percorso di psicoterapia. Per questo motivo l’induzione era assolutamente generica e libera da qualsiasi obiettivo terapeutico. Successivamente ne fecemmo un’altra sempre generica e mi ricordo che dopo averla portata ad una trance medio profonda la invitai a sostituire le parti che aveva abbandonato la volta precedente con delle parti più funzionali al presente e all’attuale momento che stava vivendo.

Per motivi lavorativi ci perdemmo di vista, io cambia posto di lavoro e non ci siamo più sentiti, fino alla settimana scorsa, quando lessi questa lettera.

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Buona lettura

 

Gentile Dott. Ceschi, la volevo ringraziare!!

La mia storia è come quella di molte altre persone che a un certo punto della loro vita entrano in crisi. Certo è che la mia Storia è La mia Storia! Cioè ognuno ha la sua.

Bhe! Io sono la classica persona con una vita perfetta; mi correggo: con un progetto di Vita Perfettamente realizzato! Nessuna sfumatura, almeno apparentemente; ma dentro di me, Bho?! Ho iniziato a sentire un malessere importante.

Ho iniziato un lungo percorso di psicoterapia che è durato 8 lunghi anni e si è alternato da momenti di grande dolore emotivo a momenti evolutivi con momenti regressivi e brevi momenti di benessere.

Noi Dottore ci siamo conosciuti in una situazione informale e abbiamo condiviso il nostro lavoro. Quando ho saputo della terapia di ipnosi che praticava sono stata incuriosita. Mi sono documentata e successivamente mi sono rivolta a Lei per una sedute di ipnosi.

Continuavo le mie sedute di psicoterapia ma sentivo che avevo un nodo dentro che non riuscivo a sciogliere.

Il trattamento di ipnosi è stato molto semplice e rilassante anche se la mia difficoltà è stata quella di lasciarmi andare, di perdere il controllo; avevo timore delle mie reazioni perché non conoscevo la tecnica e nemmeno il professionista che avevo di fronte. Le due sedute sono state molto leggere. Lo psicoterapeuta non ha invaso la mia profondità e io mi sono sentita rispettata nel mio percorso di crescita interiore. Ho apprezzato molto.

A termine delle sedute mi sono sentita più leggera ma sentivo che avevo smosso qualcosa dentro di me a cui non sapevo dare nome, ma soprattutto non riuscivo a sciogliere e a rendere fluido.

Non ho mai raccontato al mio psicoterapeuta che mi ha seguito per anni, di queste sedute, non ne ho ritenuto il caso o meglio non ne ho sentito la necessità.

Il tempo è passato e le sedute di ipnosi hanno portato a consapevolezza i miei ingranaggi emotivi arrugginiti.

A distanza di anni, quando si superano certi ostacoli emotivi-dolorosi, ci si rende conto del valore del percorso. Io ringrazio tutti i giorni della mia vita gli specialisti che mi hanno seguita.

Grazie anche a lei, il nostro percorso pur essendo stato breve è stato significativo.

La signora spiega bene come molte persone si avvicinano all’ipnosi. Sono in apprensione perché non conoscono cosa potranno viversi e non conoscendo lo psicoterapeuta si sentono tese e preoccupate. La collega descrive bene anche quello che ha vissuto, senza entrare nello specifico, perché quando è l’inconscio a lavorare non riusciamo bene a comprendere cosa realmente ristrutturiamo, ma rimane solamente una sensazione e un modo d’affrontare la vita in modo diverso. Ringrazio la collega che dopo mesi ha messo nero su bianco una bellissima testimonianza di cos’è l’ipnosi terapia e voglio essere io a ringraziarLa.

LE RISPOSTE DEI LETTORI

Buongiorno Dottor Ceschi,

ho letto con molto interesse l’ email da Lei ricevuta da parte di una Sua conoscente e collega.

Ha espresso in modo chiaro ciò che è avvenuto dentro di lei. Va detto poi che ognuno ha la propria storia, il proprio vissuto, il proprio temperamento, la propria personalità ed elabora in modo diverso.

In effetti anch’io alla prima seduta di ipnosi che ho intrapreso con Lei ho avuto quel momento di esitazione: una esperienza nuova con un professionista che non conoscevo.

Come ben sa, ero reduce da un lungo periodo di sofferenza che mi aveva lasciata nel vuoto, nell’impotenza, nella solitudine più estrema che mai avessi percepito.

L’esitazione e la titubanza sono durate un attimo, quando Lei mi ha suggerito di cercare quella bimba smarrita che era dentro di me, ritrovarla, ascoltarla e prendermene cura, è scattato qualcosa di determinante, ed è arrivata la spinta giusta, la presa di coscienza.

Ho seguito esattamente i Suoi consigli, dopo aver cercato quella bambina l’ho ritrovata, perché ero stata io a perderla.

È stato piacevole ritrovarla, come quando ritrovi un oggetto caro che avevi smarrito, anche lei era molto contenta di rivedermi, era entusiasta poiché aveva tanto da dirmi e io la ascoltavo, e io avevo tanto da dirle e lei mi ascoltava.

E come qualcosa di prezioso e ritrovato me ne sono presa cura.

Chissà da quanto tempo lei mi parlava ma io non la sentivo, già alla seconda seduta avevo preso consapevolezza di non essere PIÙ SOLA, dovevo solo lasciarmi andare e ritornare sui miei passi e riprendere per mano quella piccola saggia che avevo ignorato e abbandonato.

Grazie Dottore, il Suo aiuto é stato fondamentale.

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