Psicoterapia. Le email di una paziente

psicoterapia ed ipnosi

PSICOTERAPIA. Tempo fa ho avuto in cura una persona che si era rivolta a me per una serie di sedute di psicoterapia, perchè aveva delle paure che non le permettevano di avere una vita normale. In questo caso la psicoterapia associata all’ipnosi lavora sulla gestione dell’ansia. La paziente mi aveva raccontato che da piccola era una bambina vivace ed allegra ma ad un certo punto la sua vita cambiò. Riusciva a contestualizzare il cambiamento con la morte improvvisa del nonno materno, figura a cui lei era molto legata.

Da quel momento in poi aveva iniziato ad avere paura, ed ora, che era una donna di quarant’anni, continuava a non riuscire a fare una vita normale. Sia nel primo incontro sia nel secondo si era fatta accompagnare da un’amica, perché da sola non guidava.

Aveva la patente e guidava, ma solo sulle strade del paese e vicino a casa. Utilizzava l’auto solo dove era sicura. Non prendeva tangenziali  e nemmeno autostrade. Mi aveva raccontato che, anche se era in possesso di un diploma di ragioneria, non aveva mai lavorato come ragioniera, perché non si fidava ad allontanarsi troppo dal proprio paese. Era riuscita ad avere una vita sentimentale nella norma: si era sposata ed aveva avuto due bellissimi figli.

Si era rivolta a me perché era venuta a conoscenza dell’ipnosi e voleva sapere se questo tipo di terapia la poteva aiutare. Dopo un primo incontro la signora era uscita senza prendere il secondo appuntamento, continuando con questa prassi anche negli incontri successivi. Alla fine di ogni incontro mi diceva che doveva metabolizzare la seduta e che si sarebbe fatta sentire lei. Dopo la prima seduta (durante la quale venne indotta in uno stato di ipnosi) ci fu una lunga pausa dovuta al periodo estivo e subito dopo l’estate la paziente mi ricontattò per un secondo incontro.

Apro una piccola parentesi… Le mie sedute si dividono sempre in due parti.

La prima parte prevede un normale colloquio psicologico per far ambientare il paziente. Questa parte della seduta mi serve per instaurare un rapport con il paziente, per mettermi sulle stesse “frequenze d’onda” del paziente. Mi faccio raccontare come ha passato i giorni successivi all’ultima seduta, che ricordo ha della seduta precedente, lascio che il paziente entri in uno stato di relax.

La seconda parte della seduta la dedico alla trance ipnotica, che può avvenire in modo ortodosso oppure anche in modo naturale (mentre si parla faccio scivolare la persona in uno stato di relax profondo, come mi piace chiamarlo).

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Tornando a noi, nel secondo incontro la paziente si sottopose normalmente alla seduta. Mi disse che aveva guidato anche in autostrada con a fianco il marito e che si sentiva meglio, un po’ più sicura. Mi raccontò che le persone si erano accorte di questo cambiamento. Durante l’incontro mi disse anche che queste stesse persone non erano pronte a vederla cambiata e che vedeva la loro paura nel relazionarsi con una “nuova” persona che non riconoscevano. Era sempre stata bisognosa d’aiuto ed ora che non chiedeva più aiuto, gli altri (marito, amiche e genitori) non sapevano più cosa fare.

Anche il secondo incontro andò bene, la paziente dopo la prima parte del colloquio entrò in un profondo stato di trance e, una volta uscita, non volle dirmi nulla e se ne andò, sempre con l’accordo che si sarebbe fatta sentire lei, una volta rielaborata la seduta.

Dopo qualche giorno mi arrivò questa email:

Doc. Ceschi, ho la necessità di fissare un appuntamento….necessità perché in realtà ieri le ho raccontato solo parte di ciò che ho incontrato nel mio cammino…anzi ho deviato volontariamente la mia mente per non aprire quella porta…in realtà l’ho aperta ed ho visto….ho avuto paura di dirlo perché mi faceva troppo male…ma se prima riuscivo a mentire a me stessa ora non è più possibile: l’inconscio va avanti senza la mia volontà…qnd devo affrontare…con il suo aiuto…scusi e grazie..buona serata

Nell’incontro successivo mi raccontò quali porte si erano aperte e cosa la sua mente le aveva nascosto in tutti questi anni. Dopo l’incontro mi scrisse questa email.

La ringrazio….le cose e le porte si stanno aprendo molto velocemente anche contro il mio volere  e con degli scenari che mi hanno fatto rabbrividire…quella porta aperta era solo lo scenario iniziale di una storia che avevo seppellito sotto mille strati di paure….ci vediamo il 9…e grazie ancora….

To be continued….