La storia dell’ipnosi

Storia Ipnosi
Storia Ipnosi

L’ipnosi, si dice sia la forma più antica di psicoterapia. Molte antiche culture usano rituali che consistono proprio nella modulazione degli stati di coscienza. Mi riferisco, ad esempio al “rito d’incubazione”; quella pratica magico-religiosa che consisteva nel dormire nell’area sacra di un tempio allo scopo di ricevere benefici di vario tipo. Questa pratica è nota in epoca sumerica, venne successivamente formalizzata nei riti di Asclepio prima in Grecia poi a Roma.

Nella seconda metà del ‘700 Franz A. Mesmer, medico tedesco che esercitò a Vienna, aveva osservato che entrando in risonanza empatica con il paziente era possibile alleviare e addirittura risolvere la sintomatologia di cui soffriva. In quel tempo la psicologia, intesa come scienza che studia i processi psichici e mentali, non esisteva ancora.

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Amand-Marie-Jacques de Chastnet, marchese di Puységur (1751-1825) osservò che “magnetizzando” un paziente quest’ultimo cadeva in uno strano sonno nel quale sembrava più vigile e attento dello stato di veglia. In questo stato, i soggetti riuscivano ad esprimere le proprie malattie.

Passarono 50 anni di storia e nel 1841 il medico inglese James Braid fu il primo a coniare il termine ipnotismo e a sostenere la teoria basata sulla fisiologia del cervello.

Successivamente in Francia, prima con Ambroise Lièbeaut (1823-1904) e poi con Hippolyte Bernheim (1840-1919) ponevano l’accento sulla componente suggestiva dell’ipnosi; Bernheim usava correttamente l’ipnotismo per il trattamento di malattie organiche del sistema nervoso, reumatismi, disturbi gastrointestinali, disturbi mestruali.

Nel contempo, a Parigi, Jean-Martin Charcot (1825-1893) era in aperta polemica con le ipotesi delineate negli stessi anni. Charcot, considerato il padre della neurologia, è conosciuto in ambito psicologico per essere stato il primo ad avere condotto uno studio sistematico sul disturbo noto come “isteria”.

Pierre Janet (1859-1947), psicologo e filosofo francese pioniere della moderna psicologia dinamica, descrive una classe di comportamenti, fisici e mentali, messi in atto dal soggetto senza che questi ne sia consapevole o solo parzialmente. Tale condizione oggi la definiamo dissociativa e comprende anche lo stato ipnotico. Janet descrive la fenomenologia in base a tre criteri: 1. amnesia al risveglio; 2. Ricordo di stati ipnotici precedenti durante l’ipnosi; 3.  Ricordo della stato vigile durante gli stati ipnotici.

L’allievo più famoso di Charcot fu Sigmun Freud (1856-1939) elaborò La Comunicazione preliminare (1893) usata per accedere ai ricordi inconsci. Egli, alla fine dell’Ottocento, tratta molti casi di “isteria” e conia il termine di Conversione somatica perché aveva ipotizzato che un conflitto psichico inconscio petesse convertirsi nel copro come sintomo somatico come se il corpo in un certo modo “parlasse” tramite quel sintomo.

Negli anni ’60 Milton Erickson (1901-1980) è la figura che per la prima volta perviene alla psicoterapia ipnotica una moderna pratica dell’ipnosi clinica e della psicoterapia. La terapia diagnostica può orientare il paziente nella comprensione del proprio ruolo attivo nel raggiungere la guarigione, incoraggiandolo nella sua stessa cura e contrastando la dimensione della dipendenza da farmaci o dal terapeuta.

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