Psicologia Positiva. Vivere il presente guardando il futuro

Psicologia positiva
Seligman Psicologia positiva

Psicologia Positiva: vivere il presente guardando il futuro

La Psicologia Positiva indica quell’orientamento psicologico, nato negli anni sessanta del secolo scorso negli USA. Fondatore di questa impostazione è stato Martin Seligman. La psicologia positiva focalizza l’interesse sulle potenzialità dell’individuo, in relazione al presente della propria esistenza in prospettiva futura.

Il pensiero di Seligman

Seligman dice: “Speranza, saggezza, creatività, progettualità, coraggio, spiritualità, responsabilità e perseveranza vanno studiati con la stessa attenzione con cui sono state studiate ossessioni e fobie, autolesionismi e depressioni. Suggerisce che dopo decadi spese a studiare le malattie psichiche umane è giunta l’ora di costruire al contrario, una scienza, del benessere psichico.

Felicità e benessere, due facce della stessa medaglia

Seligman utilizza i termini felicità e benessere in modo intercambiabile, come termini generali, per descrivere gli obiettivi generali della psicologia positiva.

È fondamentale capire che “felicità” e il “benessere” si riferiscono a volte a sensazioni, altre volte ad attività in cui la componente sensoriale è nulla. Felicità e benessere sono gli obiettivi che la psicologia positiva si ripropone di raggiungere.

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La felicità autentica consiste:

  • nel provare emozioni positive riguardo al passato e al futuro,

  • nell’assaporare sensazioni positive derivanti dai tanti piaceri dell’esistenza,

  • nel trarre abbondante gratificazione dalle proprie potenzialità personali

  • nell’usare tali potenzialità al servizio di qualcosa di più grande dare significato all’esistenza.

Seligman sostiene che chiunque può ritrovare il meglio di sé, dal punto di vista emotivo:

  • riesaminando le predisposizioni negative,

  • assaporando le esperienze positive

  • facendo leva sul desiderio naturale di migliorare.

L’importanza dell’ipnosi nella psicologia positiva di Seligman

Nell’attività di psicoterapeuta, che utilizza uno strumento come l’ipnosi, ho orientato il mio lavoro, finalizzandolo, nell’aiutare il paziente all’individuazione dei nodi conflittuali, ma soprattutto a trovare nuove modalità emotive-psicologiche ancor prima che comportamentali. La ricerca e scoperta dei conflitti non serve e non è sufficiente alla guarigione. Sapere che la depressione è la conseguenza di una perdita non basta a stare meglio. L’ipnosi aiuta le persone a ricercare, se non a scoprire, le proprie potenzialità individuali.

Il percorso terapeutico non è centrato sulla somministrazione ai pazienti di consigli a livello comportamentale, o prescrivendo norme di vita facili da proporre che, spesso non sono traducibili in applicazioni pratiche.

L’essere umano è complesso e sfaccettato e bisogna coinvolgere molteplici aspetti sia della sua personalità, sia delle proprie attività immaginative, sia della propria capacità di esercitare una presenza consapevole e non, nei vari accadimenti interni ed esterni della sua esistenza; sempre nell’ottica di una ricerca ed utilizzazione delle risorse individuali.

Nel prossimo articolo vi parlerò dei costrutti quali la speranza, la resilienza, l’ottimismo, l’adattabilità e la fiducia come orientamento psicologico positivo. La psicologia positiva non va certamente intesa come un’espressione del cosiddetto “pensare positivo” o dell’ottimismo a tutti i costi.

L’orientamento della psicologia positiva è la maturazione di sentimenti, adattivi e positivi, che sono e passano attraverso l’inconscio alla consapevolezza. Avvenimenti, aspetti e comportamenti negativi che la vita ci mette di fronte, inevitabili.