Psicologia e gentilezza, una carezza all’anima

Gentilezza
Psicologia e gentilezza

La Gentilezza è la delizia più grande dell’umanità – Marco Aurelio – Imperatore e filosofo

La scienza ha dimostrato che alla nascita abbiamo tutti un gene: la gentilezza!!! Fin dalla nascita dipendiamo dalle cure e dalla gentilezza dei nostri genitori. Poi cresciamo dando per scontato che abbiamo bisogno quotidianamente di quei valori fondamentali che sono presenti nella gentilezza quali il perdono, la sincerità, la pazienza, la generosità.

Cosa ci ricorda la gentilezza?

La gentilezza evoca un senso di calore e di apertura che ci permette di comunicare molto più facilmente con gli altri. Coltivare stati mentali positivi come la gentilezza e la compassione migliora la salute e porta alla serenità. Nutrire qualità umane fondamentali come il calore, la gentilezza, la compassione permettono di migliorare la propria qualità della vita e quella di chi ci sta attorno.

Che cos’è la gentilezza?

E’ ciò che vorremmo incontrare quando siamo impegnati sugli aspri cammini della vita. Una parola di comprensione, un sorriso, un incoraggiamento; qualcuno che ci ascolta o ci sta vicino in un periodo difficile, oppure qualcuno che con un’intuizione brillante, indovina proprio ciò di cui abbiamo bisogno in quel momento; senza chiedere nulla in cambio.

La gentilezza è una forza in materia di rapporti sociali. Fondamenta di un cuore generoso, il cuore di chi agisce per il desiderio di aiutare gli altri. Si ottiene molto di più essendo gentili che con indolenza o bruschezza. La gentilezza è un atteggiamento estremamente elaborato. Implica autocontrollo, sicurezza, empatia, stima degli altri e consapevolezza della relazione tra l’individuo e il gruppo.

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Chi è la gentile?

E’ una persona gentile che possiede un’intelligenza emotiva ben sviluppata. Chi è gentile genera gentilezza questa è una buona disposizione per prevenire i conflitti ed evitare che si inaspriscano. La gentilezza promuove un temperamento positivo e si esprime in atteggiamenti che permettono di calmare una persona furiosa e di consolare chi è triste. Ricordiamo che gentilezza deriva dal latino gentilis <<di buona stirpe>>

Cosa ci dice la ricerca

  • Lo psicologo George Fieldman è un esperto di altruismo ed ha spiegato gli effetti psicologici della gentilezza. Scrive, ad esempio, che fare qualcosa per noi stessi ci fa sentire bene per un momento relativamente breve. Invece, fare qualcosa per altri ha effetti molto più duraturi, e ci fa sentire bene con noi stessi.

  • La ricerca ha poi dimostrato che spendere per gli altri rende più felici che spendere per se stessi.

  • Un esperimento dell’Università di Stanford ha dimostrato che mettere in atto cinque gesti di altruismo al giorno migliora l’umore, ed aumenta le emozioni positive.

  • Un altro studio ha dimostrato che la gentilezza può essere un modo per alleviare un particolare tipo di ansia, chiamato fobia sociale. Alcune persone provano forti livelli di ansia quando sono in presenza di sconosciuti, o in contesti di gruppo, e generalmente tendono ad evitare queste situazioni. In questo studio, però, le persone coinvolte in atti di gentilezza hanno riportato livelli di ansia più bassi, ed una minore tendenza ad evitare le situazioni sociali.

  • Secondo uno studio di Lyubomirsky, Tkach e Yelverton del 2004, compiere atti di gentilezza può incrementare il livello di benessere.

Gli studi sui vantaggi dell’essere gentili mettono in evidenza che:

  • Protegge la salute fisica. Una persona gentile riesce a vivere meno conflitti e questo fa si che, a livello ormonale, vi sia minor produzione di cortisolo, che è l’ormone dello stress, e più ossitocina che è l’ormone della felicità.

  • Preserva la salute mentale. Essere gentili con sé stessi e con gli altri fa mantenere in equilibrio il proprio stato d’animo evitando così stati di stress e ansia. I pensieri e i comportamenti gentili costituiscono una sorgente duratura di gioia e di felicità; ci fanno sentire meglio con noi stessi, rendendoci più sicuri e fiduciosi.

  • Aiuta a cercare di instaurare rapporti sociali positivi. La gentilezza infatti ci fa uscire da uno sguardo egocentrico e ci aiuta a connetterci con gli altri. Alimentando le relazioni in maniera proattiva e quindi ricercando la collaborazione e l’accoglienza e questo modo di porsi aiuta a far si che tutto scorra nel modo adeguato.

  • È un meccanismo di protezione contro le energie negative degli altri: infatti la gentilezza ha il potere di disinnescare gli atteggiamenti negativi negli altri. Ecco perché essa funziona da barriera efficace contro le aggressioni e i rifiuti.

Cosa stiamo aspettando allora?

Proviamo a svolgere un’attività estremamente semplice che è quella di compiere quotidianamente un atto di gentilezza per un arco di tempo, ad esempio una settimana.

  • Sii gentile al bar, al ristorante o nei servizi commerciali con chi ti sta servendo. Un sorriso e/o un grazie sono atti di gentilezza che creano la differenza.

  • Contribuisci a rendere positivo l’ambiente virtuale, rispondendo in maniera positiva ad un post oppure divulgando contenuti costruttivi.

  • Rispetta il codice della strada e parcheggia correttamente l’auto.

  • Contribuisci alla pulizia dei luoghi pubblici, raccogliendo oggetti buttati a terra anziché negli appositi cestini.

  • Controlla i consumi energetici, i consumi domestici, l’uso dell’auto e l’uso dell’acqua.

  • Contribuisci a non inquinare e fai delle scelte in merito.

  • Usa le mani per creare qualcosa: lavora a maglia, impasta il pane, fai un segnalibro.

  • Fai giardinaggio e pianta un albero.

  • Vai in un luogo che ti fa stare bene.

  • Manda il buongiorno e la buonanotte o fai una telefonata a qualcuno.

 

La gentilezza è una forma di eleganza.

 La migliore che io conosca.

E c’è ancora gente che la confonde con la debolezza.

Rigoni