Sperare in un futuro migliore o migliorare il presente?

Impara a cambiare il presente

Di seguito potrai leggere una storia che ho trovato nel libro: “Racconti dei sopravvissuti del Musa Dagh”. Musa Dagh vuol dire: monte di Mosè che nella tradizione armena è la terra dove il popolo armeno si era stanziato fin dalle sue origini.

Il Re e la vecchia

C’era una volta un Re molto malvagio e ingiusto. Nello stesso castello del Re viveva una vecchia molto povera e malata. Il Re la tormentava con le sue continue richieste. La faceva lavorare e la tartassava anche con delle richieste di denaro, perché doveva pagare delle tasse ingiuste.  La donna invece di maledire il Re continuava a pregare perché il Re avesse una vita lunga e serena.

La gente andò dal Re e gli raccontò come stavano le cose, gli disse che la vecchia, nonostante la cattiveria da lui dimostrata, pregava per il suo bene.

Il Re allora si recò da lei e le disse: «Io non ti ho fatto del bene, perché preghi per me?».

E la vecchia rispose: «Tuo padre era un uomo terribile e ingiusto, lo maledissi, egli morì e sul suo trono ti sei seduto tu, che sei più cattivo e severo di lui. Ho paura che tu muoia e che tuo figlio sia peggiore di te».

Cosa ci insegna questa semplice storiella?

Che al male non c’è mai limite e che non bisogna lamentarsi di quello che stiamo vivendo, perché non sappiamo quello che potrà accadere dopo. In questo caso, il dopo è peggiore del prima. Ci insegna anche che è meglio migliorare il presente e non sperare in un futuro migliore, perché se non siamo noi a migliorarlo difficilmente le cose si miglioreranno da sole.

 

Articoli correlati: Come migliorare la propria autostimaUn’esperienza diretta di resilienza. Maratona di RomaQuando un No non è una sconfitta – Si può pensare bene?

 

La cultura popolare che viene tramandata attraverso proverbi, fiabe o storielle come questa è molto utile per apportare delle modifiche al nostro modo di pensare e di interpretare la vita. Non c’è nulla di più convincente che apporti dei cambiamenti duraturi come una metafora o una fiaba, perché la comunicazione metaforica, fantastica ha la capacità di bypassare la mente razionale ed ha la caratteristica unica nel suo genere di comunicare direttamente con la nostra mente più profonda ed irrazionale.

Nella terapia ericksioniana si fa largo uso di metafore e di storie sia personali sia inventate per lavorare in modo indiretto con l’inconscio del paziente.

Se segui il mio sito avrai letto anche il percorso terapeutico di M. e di come è riuscito a superare il suo problema anche attraverso una famosa fiaba.

La storia di M.