Perfezionismo patologico vs Perfezionismo sano

Perfezionismo patologico

Perfezionismo. Di sicuro avrai sentito qualcuno che ti avrà detto: “lavora bene; impegnati al massimo in quello che fai, cerca sempre di dare il massimo”. Quando hai iniziato ad andare a scuola ti avranno detto:  “scrivi bene; disegna bene”. I genitori ti avranno ripreso e ti avranno detto: “cammina bene; comportati bene” e crescendo avrai sentito: “devi sempre dare il meglio in quello che fai”.

L’importanza della famiglia

I genitori per primi e successivamente gli insegnati insistono molto nel fare al meglio ogni cosa. Avrai sentito dire: “il tempo che impieghi per fare una cosa fatta bene o male è lo stesso, perché allora farla male? ”. Tutto questo è giusto ed è vero; le cose che facciamo le possiamo fare bene o male, la differenza è solo nel risultato finale. Ma ci sono persone che esagerano nel perfezionismo e cercano in tutto quello che fanno la perfezione. Queste persone rientrano nella categoria dei perfezionisti patologici.

Caratteristiche del perfezionista malato

  • viversi gli insuccessi come dei fallimenti;

  • essere sempre insoddisfatto del risultato ottenuto;

  • paura profonda di deludere gli altri;

  • essere sempre molto severo con se stesso;

  • porsi obiettivi quasi irrealistici;

  • pensare di dover sempre sacrificarsi per raggiungere l’obiettivo;

  • avere un atteggiamento “tutto o niente” nei confronti della vita;

  • pensare che solo essendo il più bravo si potrà essere soddisfatti;

  • avere una bassa autostima la quale viene compensata con la ricerca della perfezione;

  • pensare che si può fare di più e meglio, sempre e comunque.

Perfezionismo patologico

Queste sono alcune delle caratteristiche del perfezionista patologico. Perché la linea che divide chi vuole fare bene le proprie cose, e chi invece ricerca costantemente la perfezione nelle cose è molto sottile. Questa linea, la possiamo identificare nell’atteggiamento costante di un’eterna insoddisfazione del proprio operato. Possiamo identificare il perfezionista patologico come quella persona che non è mai soddisfatto e al contempo si dispera e si deprime se non raggiunge il proprio obiettivo. Praticamente una persona che è costantemente in guerra con se stesso.

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Come si diventa un perfezionista patologico?

La causa principale è un ambiente familiare rigido e mortificante. L’adulto patologico è stato un bambino che non ha potuto esprimersi in modo naturale, perché i genitori gli chiedevano standard troppo elevati per la sua età e per le sue caratteristiche personali. Quando i genitori non rinforzano mai i propri figli, ma continuano a spronarli a fare meglio, oppure quando li criticano costantemente per i risultati che raggiungono, questi bambini da adulti svilupperanno un tratto di personalità di tipo perfezionista insana.

Quando i genitori pretendono troppo dai propri figli e l’educazione familiare è troppo rigida è molto facile che il bambino diventi un perfezionista patologico. Un bambino non può comportarsi come un adulto, perché non ha le sovrastrutture dell’adulto, ma se il genitore lo pretende, il bambino si sentirà costantemente imperfetto e non all’altezza delle aspettative richieste dal genitore.

Il bambino in un ambiente familiare perfezionista

Il bambino crescendo in un suddetto ambiente potrà sviluppare una costante insicurezza che cercherà di colmare cercando di essere perfetto. Non avendo una sicurezza interiorizzata creatasi nel tempo, cercherà di colmare tale mancanza con il riconoscimento esterno, sia in quello che farà sia in quello che sarà come uomo o donna adulta.

Perfezionismo sano vs perfezionismo patologico

Il perfezionismo sano

Il perfezionismo sano si riconosce perché la persona è felice, serena e si vive in modo naturale dei sentimenti di gioia, quando raggiunge il propri obiettivi. La precisone ossessiva. sano troviamo sempre una sfida con se stessi ma questa sfida porta alla completa accettazione di se stessi e non ad una continua critica interiore. La perfezione assoluta sano la sfida è con se stessi non è per essere riconosciuti da qualcuno o ricercare l’amore e l’ammirazione altrui, ma solo come crescita personale.

Il perfezionismo malato

il perfezionismo malato invece si risconta una costante ed immutevole insoddisfazione sempre e comunque. La persona non è capace di rilassarsi mai non è mai soddisfatto perché c’è sempre da fare meglio. Il problema fondamentale che attanaglia la mente del perfezionista patologico è che quello che fa non la fa per se stesso ma per un ipotetico giudice. Tale giudice però è un giudice tirannico, con standard irraggiungibili, per questo altamente frustrante.

Come uscire dalla trappola del perfezionismo patologico

Per uscire da questa gabbia mentale alquanto malsana bisogna lavorare con la propria autostima. Il perfezionista patologico ha un Io fragile, perché minato fin dall’infanzia dal giudizio genitoriale mortificante. Aumentando la propria autostima e l’immagine di se stessi e nel contempo allontanandosi dal giudizio genitoriale avvilente, la persona inizierà ad avere meno bisogno di sentirsi riconosciuto per quello che farà, ma trarrà soddisfazione per quello che si sente di essere. L’attenzione della persona dove essere spostata non sugli obiettivi irraggiungibili, ma sull’importanza dell’impegno prodigato per il raggiungimento degli stessi obiettivi.