A cosa ci serve l’autoinganno

Perchè ci inganniamo

AUTOINGANNO. Dopo aver letto l’articolo precedente ti sarai chiesto come mai il nostro cervello vanesio faccia di tutto per addolcirci la pillola della realtà e applica l’autoinganno. Il nostro cervello ci protegge dalla depressione. Gli psicologici hanno individuato una categoria di persone che si avvicina in modo straordinario alla verità su di sé e sul mondo e non applicano l’autoinganno. Queste persone hanno una percezione più equilibrata, sono più imparziali ed effettuano previsioni più realistiche. Queste persone sono i soggetti clinicamente depressi.

Lo psicologo Martin Seligman ha individuato qual è lo stile esplicativo pessimistico delle persone depresse. Quando i pessimisti falliscono, se ne assumono le responsabilità: ritengono che il difetto sia imputabile a loro stessi. Inoltre tale stile rimarrà per sempre, a differenza dei positivisti che si auto ingannano, con il passare del tempo. Gli psicologi hanno anche evidenziato come un atteggiamento pessimista nei confronti della vita e di noi stessi possa compromettere seriamente la nostra salute fisica e mentale. Quindi dobbiamo solo ringraziare il nostro cervello vanesio che fa di tutto per farci sentire meglio e allungarci la vita. Bisogna anche precisare che, il nostro cervello vanesio non è avulso dalla realtà, ma prima di farci scegliere una cosa apre una “finestra di realismo” la quale ci permette di non fare cose al fuori delle nostre portata. Tuttavia una volta deciso, la finestra di realismo viene chiusa per bene.

Gli psicologi hanno invitato degli studenti a riflettere su una decisione già presa, il loro atteggiamento una volta presa la decisione era addirittura migliorato e avevano un atteggiamento positivo e ottimista su di sé e sulle loro prospettive.

Possiamo dire che il nostro cervello vanesio assomigli a un tappeto elastico, che ci sbalza con forza verso l’alto, ma allo stesso tempo sta attento a farci ricadere sul morbido.

La stessa profezia che si autoavvera è un elaborato del nostro cervello narcisista. Alcuni psicologi hanno esortato degli studenti universitari del primo anno – preoccupati per gli scarsi risultati conseguiti agli esami – a pensare che i voti sarebbero migliorati dopo il primo semestre. La profezia si avverrò e gli studenti hanno continuato a prendere dei voti migliori sia dopo una settimana, sia alla fine del semestre. Un gruppo campione di studenti che non erano stati influenzati dagli psicologi ebbero voti inferiori e alcuni si ritirarono.

Come si può intuire facilmente ci sono molti motivi per ringraziare il nostro cervello narcisista, se non ci fosse lui molto probabilmente non ci alzeremo nemmeno dal letto. Un ultimo motivo per ringraziarlo sono tutte quelle piccole ed innocenti bugie che ci rendono la vita più sopportabile.

Lo psicologo Tom Pyszczynski che ha messo a punto la “teoria delle gestione dell’errore” lo descrive in questo modo.  Il cervello vanesio è «uno schema protettivo progettato per arginare la terribile consapevolezza che noi esseri umani non siamo altro che animali transeunti (destinati a transitare a cambiare), che annaspano nel tentativo di sopravvivere in un universo privo di significato, destinati unicamente a morire e a decomporsi».

Bene! Una bella analisi della realtà, la difficoltà è digerirla. Se non viviamo costantemente con questo pensiero lo dobbiamo solo alla nostra mente narcisista, che ci illude positivamente e tiene lontano questo pensiero molesto.

Nel prossimo articolo vi parlerò di un altro cervello, quello immorale.