Disturbi di personalità: l’aggressivo passivo

Aggressivo passivo

Passivo aggressivo. Nell’ultimo articolo ti ho parlato della rabbia. Come hai potuto leggere la rabbia è un’emozione molto forte e la possiamo vivere in molti modi. Il contributo di Maddalena Capra poi ti avrà fatto anche pensare come la rabbia possa persino servire. La rabbia come ti ho detto, non è un’emozione da mostrare, almeno nella nostra cultura, per questo motivo esistono delle persone (e sono molte più di quelle che tu possa immaginare) che non riescono o non vogliono mostrare la propria rabbia. Queste persone sono i passivi aggressivi. Come riconoscere una persona aggressivo passiva

  • La persona aggressivo passiva pensa che gli altri siano sempre trattati meglio di se e si sente sempre discriminata.

  • La colpa anche dei propri errori è sempre degli altri.

  • Criticano ed accusano sempre gli altri.

  • Sono spesso inconcludenti e poco responsabili. Di solito fanno male le cose di proposito, perché non le vogliono fare.

  • Se vengono accusati direttamente, reagiscono con scatti d’ira a causa della loro aggressività repressa.

  • Sono spesso dipendenti anche se spesso criticano e non ascoltano mai i consigli che gli vengono dati.

  • Si sentono molto spesso insoddisfatti, si lamentano spesso ma non fanno nulla per cambiare.

  • Sono molto litigiosi ma non rompono mai le relazioni.

  • Portano la relazione al limite per poi scusarsi e promettono che non accadrà mai più.

  • Possono sembrare arroganti sfidando le persone, ma hanno una bassa autostima e un grande bisogno di auto affermarsi.

  • Sono spesso impazienti ed insoddisfatti.

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Come si diventa aggressivi passivi? Come sempre nei disturbi di personalità ci deve essere un giusto mix tra genetica ed educazione. Gli aggressivi passivi non sfuggono a questa regola. Per quanto riguarda la genetica molti studi devono essere ancora fatti, invece per quanto riguarda l’educazione la scienza psicologica ha ben chiare le dinamiche.

  • Quando i genitori non sono chiari sulle regole che danno ai figli è facile che il bambino si trovi di fronte a delle incoerenze oppure a delle contraddizioni che non sa spiegarsi. Questo clima familiare lo porterà a pensare che quello che prova sia sbagliato, per questo motivo non da esprimersi apertamente. In questo caso il bambino svilupperà un’instabilità emotiva, dovuta alla poca confidenza che ha sui propri vissuti emotivi. Quando un genitore una volta accetta un comportamento del bambino e la volta successiva punisce lo stesso comportamento, nel bambino si crea una grande inabilità che lo porterà a non capire e a non spiegarsi quello che sente.

  • Nelle famiglie in cui c’è un genitore controllante, troppo presente e l’altro assente o passivo è facile che il bambino apprenda questa modalità comportamentale.  Se un genitore è troppo pressante, perfezionista od esigente, il bambino non riesce a ribellarsi apertamente, perché sa di essere più debole. In questo caso il bambino reprime la propria aggressività pensando anche di non andare bene e di essere lui stesso ad essere sbagliato. Il bambino impara ad esprimere il proprio disappunto in modo indiretto, cercando al contempo le attenzioni genitoriali. In questo caso il bambino impara a manipolare gli altri attraverso il proprio comportamento.

  • Nelle famiglie nelle quali non c’è mai un vero e proprio confronto, in cui la conflittualità non viene mai a galla è facile che il bambino apprenda questa modalità comportamentale.

Come uscire dalla modalità aggressivo passivo?   Cercare d’uscire da soli da questo schema non è per nulla facile. In questo caso l’aiuto di uno psicoterapeuta è vivamente consigliato. La persona aggressivo passiva deve apprendere un nuovo modo di leggere le proprie emozioni ed accettarle. Deve superare l’errata convinzione che la rabbia sia un’emozione sbagliata. Inoltre bisogna lavorare con l’autostima perché una persona aggressiva passiva non crede molto in se stessa, perché non ha mai accettato se stessa fino in fondo, pensando di essere sbagliata.