Ipocondria e superstizione, due facce della stessa medaglia

ipocondria – superstizione

IPOCONDRIA. Viversi costantemente dei sensi di colpa può portare a sviluppare delle difficoltà esistenziali, se non addirittura delle vere e proprie psicopatologie.

Dai sensi di colpa si può sviluppare l’ipocondria, la tanatofobia e pensieri magici come le superstizioni. L’ipocondria è l’eccessiva paura delle malattie, invece la tanatofobia è la paura continua e ossessiva della morte. Le superstizioni sono delle credenze non confutabili che possono portare fortuna o sfortuna sui poteri che avrebbero certi oggetti, animali o comportamenti.

Perché i sensi di colpa favoriscono questi pensieri ossessivi?

Il primo motivo dipende dal fatto che le colpevolizzazioni ostacolano e indeboliscono l’autonomia del bambino, di conseguenza il bimbo si sentirà costantemente in pericolo e dipendente dai genitori.

Quando il bambino crescerà, inevitabilmente inizierà a osservare e a dare senso alla realtà e alla vita, inevitabilmente cercherà l’individualizzazione e si accorgerà che le proprie riflessioni a cui arriverà, saranno parzialmente se non totalmente diverse da quelle dei genitori.

A questo punto però non sapendo realizzare i propri desideri ne avrà paura, perché saranno vissuti come delle trasgressioni.

La conseguenza di questo schema d’apprendimento sarà la rinuncia dei propri desideri. Il bimbo a questo punto cercherà un compromesso tra le richieste genitoriali e le proprie.

Questo stato rappresenta a livello inconsapevole una parziale morte psichica dell’individuo.

Come scriveva Jung «lo scioglimento del senso di colpa, porta alla scomparsa dell’ipocondria e della paura isterica della morte, o almeno a un loro controllo sufficiente per vivere bene».

Il secondo motivo è dovuto al fatto che le colpevolizzazioni portano a un ritiro dell’affetto che il bambino piccolo vive come una minaccia costante di abbandono e di morte che rimane poi come emozione nel complesso di colpa.

Anche la superstizione nasce dai sensi di colpa.

La superstizione è una forma di difesa che ha origine dal pensiero magico del bambino.

Quando il bambino vive un costante senso di colpa, sperimenta una persistente sensazione di catastrofe. Il bambino, soprattutto nelle prime fasi di vita, vive le punizioni come delle sconfitte inattese, ma vive anche delle trasgressioni senza le punizioni. Il bambino ipotizza che devono esistere delle forze misteriose e magiche che gli evitano la punizione. Il pensiero magico con il passare degli anni si affievolisce fino a scomparire, ma in molti soggetti rimane e viene ricercato in elementi simbolici, come il sale, l’olio, il gatto nero e soprattutto con la numerologia. Le persone adulte che cambiano i propri comportamenti a causa dei simboli superstiziosi, fino a cambiare strada se un gatto nero gli attraversa la carreggiata, mantengono vivo il pensiero magico che da bambini gli forniva una spiegazione ad avvenimenti allora inspiegabili.