Qual è la migliore motivazione?

Motivazione

MOTIVAZIONE. Nell’arco di una giornata si fanno centinaia di scelte. Si sceglie a che ora ci si alza, cosa mangiare a colazione, ma prima ancora, se farla oppure no.

Senza parlare della scelta dei vestiti da indossare. Molte delle nostre scelte le facciamo senza pensarci, come se mettessimo il pilota automatico.

Altre volte può capitarci di restare ore o addirittura giorni a rimuginare prima di scegliere cosa fare.

Quando ci si trova di fronte ad un compito, lo si può affrontare in tre modi diversi.

  • avere voglia d’affrontarlo. In questo caso si vedono solo gli aspetti positivi. È la situazione migliore perché l’entusiasmo sarà crescente;

  • non avere voglia d’affrontarlo e di svolgerlo, ma lo dovete fare. Lo fate perché è necessario. L’entusiasmo in questo caso non c’è;

  • non si ha assolutamente voglia di svolgerlo e avete la possibilità di non farlo. Non lo si vuole fare e vi chiedete perché lo dovete fare proprio voi. In questo caso vi rifiutate di farlo.

Quando vi trovate di fronte ad una situazione simile, potete immaginarvi due parti distinte di voi stessi. Una parte interpreta “voglio” e l’altra interpreta la parte “ non voglio”. Ora immaginatevi che le due parti inizino una conversazione, un dialogo costruttivo, così da arrivare a prendere una decisione in completa autonomia.

Mentre svolgete questo semplice esercizio analizzate i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le parti. Sicuramente la parte “voglio” avrà le proprie ragioni come la parte “ non voglio”. Durante la conversazione tra le due parti, osservate quanto  state attenti all’approvazione altrui e quanto invece siete centrati su voi stessi. Ricordatevi che se fate le cose per gli altri o per avere l’approvazione da parte degli altri, la motivazione verrà a scemare man mano che cercate di raggiungere la meta proposta.

È importante, che la motivazione sia mantenuta dai valori e dagli ideali della persona, non dai vantaggi che si possono trarre. La soddisfazione personale interna deve essere più importante della ricompensa esterna o dell’apprezzamento da parte del prossimo.

Quando fate questo esercizio state attenti a tutto quello che volete evitare. Di solito è più importante stare attenti alle paure che ci tengono lontano dalle mete, più dei risultati da raggiungere. Porre l’attenzione e lavorare su quello che vogliamo evitare è una tecnica molto semplice che aiuta a superare i propri limiti.

Perché?

Perché la mente emotiva non lavora in modo sequenziale come la mente razionale. Per spiegarvi meglio questo trappola, provate a non pensare al colore rosso, nei prossimi sessanta secondi. Non dovete pensare, immaginare o dirvi la parola rosso o immaginarvi un oggetto di colore rosso. Provate!

Ci siete riusciti?

Penso proprio di no! Perché?

Questo sarà l’argomento del prossimo articolo.