Le 10 regole del corteggiamento e non solo

Le 10 regole del corteggiamento

CORTEGGIAMENTO. Ci sono veramente delle tecniche per avere successo con il sesso opposto? Leggendo il libro “I dieci comandamenti della coppia”, mi sono imbattuto nelle dieci regole del corteggiamento della dott.ssa Helen Fisher, biologa alla Rutgers University.

La dott.ssa Fisher propone un misto di atteggiamenti e comportamenti che usati sapientemente favorirebbero il corteggiamento.

Sono sicuramente degli accorgimenti da tenere in considerazione, ricordandosi di non scimmiottarli, ma di interpretarli con il giusto atteggiamento mentale di apertura verso l’altro e con la vera voglia di conoscere chi ci sta di fronte.

Ridere

La prima regola riguarda il saper ridere. Ridere e non sorridere fa la differenza. Fare un largo sorriso, mostrando almeno l’arcata superiore (sempre per chi se lo può permettere) è la prima arma per sedurre. Ricordatevi che un sorriso a bocca chiusa rappresenta chiusura e ostilità.

Lo sguardo

Conoscete lo sguardo copulatorio? Lo sguardo copulatorio è quello sguardo intenso che non deve superare i tre secondi, al quale viene accompagnato un movimento del corpo verso l’avanti o un leggero movimento del capo verso destra o sinistra. Ricordatevi di non incrociare mai mani o braccia, segno di chiusa e di difesa durante il corteggiamento.

La voce

All’uomo piace una donna con la voce alta, dolce e melliflua, perché è segnale di estrogeni e disponibilità, invece alle donne piace un uomo con la voce profonda, bassa e ricca, perché è segno di testosterone e di forza.

Cosa chiedere

Le domande devono essere rivolte agli interessi dell’altro. L’importante non è la domanda giusta, ma il saper ascoltare in modo attivo, annuendo e lasciando parlare l’altro.

Usare le stesse parole

Una tecnica linguistica che aiuta il flirt è usare le parole che usa l’altro. Chiaramente non si deve diventare dei pappagalli, ma riconoscere le parole chiave che rappresentano i valori per l’altra persona. Se usa parole come “morale”, “fiducia” e “stabilità” usateli. Se preferisce “avventura”, “viaggio” e “ passione” fate altrettanto.

Ricalcare i movimenti

Un’altra tecnica molto usata anche dalla PNL per facilitare il rapport è mimare i movimenti dell’altra persona. Anche in questo caso non dovete fare da specchio, ma dovete sapervi muovere imitando il linguaggio del corpo dell’altro. Un esempio semplice è il bere contemporaneamente. Bere assieme facilità le pause della conversazione e lo sguardo copulatorio.

Il tocco

Provate a toccare una parte del corpo dell’altra persona. Si raccomanda di toccare una parte che socialmente è considerata pubblica, come il gomito la spalla o il ginocchio se siete seduti. Se l’altra persona non ricambia entro tre minuti, non lo rifate, non avete ancora instaurato un legame fisico.

Mostrare i propri successi

Un’altra tecnica è sapersi vantare dei propri successi. Non esagerate altrimenti rischiate di far sentire l’altro inferiore. L’importante è di non farlo spesso, non più di uno ogni dieci quindici minuti.

Saper far ridere

Essere divertenti, sicuri e autentici sono gli atteggiamenti che aiutano a formare un’atmosfera di benessere.

Essere originali e interessanti

Soprattutto siate interessanti e originali, è dimostrato che l’originalità stimola il rilascio di dopamina, il neurotrasmettitore responsabile del benessere e della felicità.

Ora se li avete letti tutti, vi sarete fatti la stessa mia domanda, forse. Riuscirò mai ad essere divertente, interessante, originale, come farò a fare tutte queste cose nel modo giusto? Allora mi sono chiesto cosa hanno in comune questi punti.

La voglia di vivere, un atteggiamento aperto e sincero verso l’altra persona, la voglia di conoscere ancor prima di farsi conoscere. Ora, queste semplici regole se vengono applicate come dei compiti non funzioneranno mai. Solo con un atteggiamento aperto verso l’altro e la curiosità di conoscere e riconoscere l’altro le tecniche vi potranno aiutare e molte vi verranno spontanee.