Perché mi sento in colpa? senso di colpa ed ipnosi.

sensi di colpa ed ipnosi

Chi non si è mai sentito in colpa?

Perché proviamo questo sentimento?

Emozioni fastidiose come un paio di scarpe troppo strette. Il senso di colpa è un insieme di emozioni che non riusciamo a farcele scorrere via, come pioggia su una cerata.

E si! I sensi di colpa, uso il plurale, perché non ne proviamo solo uno, ma innumerevoli e non solo consapevolmente, perchè spesso li proviamo anche senza esserne consapevoli, ci sentiamo tristi e apatici o incomprensibilmente nervosi e aggressivi.

Mi  sento in colpa, perché mi ero promesso di iniziare a fare sport e sono già passate tre settimane.

Da domani inizio a mangiare meno, eliminando i dolci e snack. Dopo una settimana la bilancia ci dice che non abbiamo eliminato ma guadagnato mezzo chilo.

Avevo promesso a Luca che in settimana ci si vedeva, e sono già passate due settimane.

Volevo passare più tempo con i figli, ma i troppi impegni non me lo permettono.

Si potrebbe andare avanti all’infinito, e l’unica costante di tutti questi esempi sono emozioni negative che ci fanno sentire in colpa.

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Ma siamo sicuri che non ci siano differenze in quello che chiamiamo senso di colpa?

Principalmente il senso di colpa è un qualcosa di indefinibile, un  “misto di emozioni” che ci fa sentire colpevoli, responsabili o peccatori nei confronti di noi stessi o nei confronti degli altri.

Questa è la prima differenza che si dovrebbe analizzare. Queste emozioni sono rivolte all’interno di noi stessi o le proviamo nei confronti dell’altro?

Se prendiamo l’esempio di dar “buca” ad un amico, il senso di colpa lo proviamo nei confronti di una persona esterna, dell’altro. In questo caso il senso di colpa presuppone l’esistenza di un Sé, ma anche la consapevolizzazione di un Sé esterno a noi. Per questo lo si definisce eterodiretto.

Se invece non riusciamo a rispettare le promesse che ci auto imponiamo, idealizzando un nostro Sé proiettato in un futuro prossimo, allora si parla di autodiretto.

Quante volte ci siamo imposti una dieta o di lavorare di più e non riuscendoci ci siamo sentiti in colpa con noi stessi?

In questo caso avviene una scissione un mancata aderenza tra il Sé reale e il Sé ideale.

Bisogna ricordarsi che le prime persone esterne a se stessi che il neonato impara a riconoscere sono i genitori. Prima la madre o chi si prende cura del neonato, lo nutre, lo cura e lo consola e successivamente le altre persone che entrano nella vita relazionale del bambino.

Non di rado i genitori fanno leva e usano in maniera indiscriminata il senso di colpa per ottenere quello che vogliono o per farsi ubbidire. Il risultato di tale pratica educativa può far nascere un senso di inadeguatezza e di insicurezza nel bambino e da adulto potrà sperimentare stati di malinconia se non di vera e propria depressione.

Se non riesco a rispettare una dieta mi sento in colpa perché non rispetto gli impegni che mi sono imposto, autodiretto o non soddisfo l’ideale e le norme delle persone che considero importanti il mio partner o i miei genitori eterodiretto?

Senza dimenticare l’importanza di tutte le norme culturali, sociali etniche e religiose che ci vengono imposte a suon di caroselli pubblicitari e di immagini più o meno subliminali.

Riconoscere l’origine dei nostri sensi di colpa è il primo passo per cambiare il nostro vivere quotidianamente tali emozioni ed essendo ormai schemi che abbiamo appreso e usiamo in modo inconsapevole l’ipnosi si è sempre dimostrata un ottimo strumento di lavoro per arrivare in tempi brevi a comprendere e rielaborare le strutture cognitive che stanno alla base dei sensi di colpa.

Dr. Ceschi Psicologo Psicoterapeuta Padova Mestre Vicenza