Dove nasce l’ansia

Dove nasce l’ansia

ANSIA. C’è un bel libro dal titolo Perché alle zebre non viene l’ulcera, scritto da Robert Sapolsky nel 1999. L’autore è un neuro scienziato e spiega perché ai babbuini, alle iene piuttosto che ai roditori, non viene l’ulcera (ma nemmeno la depressione, la colite, l’infarto, il diabete e altre malattie croniche) mentre agli esseri umani sì!

Ma perché l’essere umano  può ammalarsi d’ansia?

Una spiegazione ci viene fornita dai neuro scienziati evoluzionisti. I quali ci ricordano che siamo degli essere ancora in evoluzione quindi ancora imperfetti. Rasentiamo la perfezione in alcune cose, ma in altre siamo molto grossolani. La natura ad esempio ci ha fornito, praticamente fin dall’inizio, quando eravamo ancora nell’utero materno di un riflesso nervoso per difenderci dai pericoli del mondo esterno, questo riflesso si chiama riflesso NOCICETTIVO che durante la gravidanza e per gli anni successivi si svilupperà in due grandi sistemi. Il sistema dolore, quando il corpo è danneggiato ad esempio quando ci tagliamo o bruciamo e il sistema della paura che ci serve per non tagliarci costantemente e per tenerci lontano dalle fiamme. Questi due sistemi li usiamo da millenni e sono funzionali per la conservazione della specie.

Cosa succede una volta nati

Praticamente funzioniamo così: alla nascita siamo completamente indifesi, nasciamo con pochissime capacità, respiriamo, mangiamo e digeriamo il cibo che ci viene dato e dormiamo un bel po’ d’ore, magari quando i genitori sono al lavoro e rimaniamo svegli quando loro dormono. Il mondo esterno è una minaccia nei primi anni di vita, e in questa minaccia rientrano anche gli adulti. Per difenderci da questo mondo come vi ho detto il sistema nervoso si è sviluppato fornendoci di questi due sistemi, il dolore e la paura.

Il cervello rettiliano

Questi due sistemi nervosi si sono evoluti per primi 3/4 cento mila anni fa, e si trovano nel profondo del nostro cervello, in quello che viene chiamato cervello rettiliano o limbico.  Diciamo pure che essendo così vecchi non sono il massimo della perfezione. Ad esempio il sistema dolore ci fa stendere a terra dalle fitte per una colica renale che non è mortale, ma non ci avvisa quando si sta sviluppando un tumore, una malattia mortale per lo stesso organismo.

Distorsioni percettive

Se soffriamo d’ansia è perché il nostro cervello non è in grado di percepire la differenza qualitativa tra un reale pericolo come un serpente velenoso e il pericolo rappresentato dal salire su un palco e parlare a un pubblico. Siamo sicuri però che in entrambi i casi scatta l’allarme rosso per la sopravvivenza della specie con tutta una serie di risposte neuro vegetative, profonde, automatiche e universali, perché tutti gli essere umani le provano.